I vincitori della I edizione

Domenica 19 giugno 2022 (alle ore 18.30) a Milano si terrà la Premiazione della prima edizione del Premio Raffaele Masto. Siete tutti invitati a partecipare!!!

Dalla Repubblica Democratica del Congo arriverà il vincitore del Premio, il giornalista Fammy Mikindo, mentre l’attivista marocchina Halima Oulami sarà presente in video.

L’evento si è svolto al Centro Internazionale di Quartiere (via Fabio Massimo 19 – zona Corvetto) nell’ambito della kermesse “100 Afriche” che ha celebrato i 100 anni della Rivista Africa. Tre giorni di festa con musica, danza, arte, cinema, cucina, cultura, moda, animazione per bambini

Grande successo per la prima edizione del riconoscimento all’attivismo civico in Africa intitolato alla memoria del noto giornalista e scrittore italiano. Tra le numerose candidature giunte da ogni parte del continente sono stati scelti due vincitori: il giornalista congolese Fammyy Mikindo e l’attivista marocchina Halima Oulami. Nel 2022 ci sarà la premiazione in Italia

Le candidature sono giunte da tutta l’Africa, numerose, oltre le più rosee aspettative dei
promotori. Segno che il Premio Raffale Masto – intitolato alla memoria del noto giornalista e scrittore, colonna storica della nostra rivista, scomparso il 28 marzo 2020 – a favore dell’attivismo civico in Africa ha centrato l’obiettivo.

L’idea, nata dal comitato Amici di Raffa e sostenuta dalla Fondazione Amani, era quella di fornire visibilità e sostegno a esponenti della società civile africana, donne e uomini “di buona volontà” che Raffaele Masto aveva raccontato nei suoi appassionati reportage. La risposta è stata sorprendente: sono arrivate candidature di attivisti, intellettuali, studenti, citizen journalist, blogger, ambientalisti, sindacalisti, artisti… persone impegnate nella difesa e nella promozione dei diritti umani, delle libertà individuali, della tutela delle comunità locali, delle minoranze, dei dissidenti e dell’ambiente in decine di Paesi africani.


Non è stato semplice per la giuria – presieduta dalla moglie di Raffaele, Gisele Ahou Kra – scegliere i vincitori della prima edizione, in tanti avrebbero meritato di aggiudicarsi il Premio (complessivamente cinquemila euro raccolti tramite campagna di crowdfunding e la possibilità di venire in Italia per far conoscere le proprie battaglie). Hanno prevalso due nomi a cui è stato assegnato ex aequo il riconoscimento.

Halima Oulami, 46 anni, attivista marocchina che alla periferia di Marrakech sostiene le donne più vulnerabili con centri di ascolto, rifugi per ragazze madri e vittime di violenza, corsi di alfabetizzazione e di formazione professionale, progetti di micro-imprenditoria femminile, ambulatori medici, una radio comunitaria e un caffè letterario, portando avanti da anni una coraggiosa battaglia di emancipazione contro politica e cultura maschilista.

Il giornalista congolese Fammyy Mikindo, 48 anni, è il direttore di Radio Téle-Vision des Grands Lacs, di cui abbiamo parlato in un articolo sul numero 5/2021 di Africa, emittente comunitaria indipendente del Sud Kivu (recentemente devastata da un incendio doloso), che da molti anni denuncia i soprusi, le sperequazioni economiche, il traffico illegale di minerali, i privilegi dell’élite e la corruzione dilagante.

Fammyy Mikindo e Halima Oulami (che riceveranno, ciascuno, 2.500 euro raccolti tramite una campagna di crowdfunding) si sono contraddistinti – in ambiti diversi ma ugualmente difficili – per l’impegno civico e la lotta alle vessazioni, all’illegalità e alle prevaricazioni, dimostrando audacia e talento, abnegazione e generosità, coraggio e integrità morale, dedizione incondizionata verso i diseredati e gli oppressi.


La premiazione avverrà a Milano nei prossimi mesi, compatibilmente con la situazione pandemica. Per restare aggiornato, conoscere gli altri candidati e sostenere il Premio Raffaele Masto, visita il sito amicidiraffa.it. Maggiori informazioni: info@amicidiraffa.it

I vincitori

Fammyy Mikindo (RD Congo)

A Bukavu, la sua città, è conosciuto come un giornalista coraggioso che sfida i potenti e dà voce agli emarginati. In pochi sanno che da giovane aveva pensato di fare il prete. Voleva “fare del bene, offrire conforto a chi soffriva”, essere un punto di riferimento per la sua comunità. Ma in seminario ben presto si è accorto che la sua strada sarebbe stata un’altra. Eppure la voglia di prendersi cura dei più vulnerabili è rimasta. Lo ha fatto nei panni del reporter. Un giornalista tenace, rigoroso, temerario, al servizio sua gente, sempre dalla parte degli “ultimi”.

Fammyy Mikindo, 48 anni, congolese, è il direttore di Radio Téle-Vision des Grands Lacs (RTVGL), emittente comunitaria, tra le poche antenne indipendenti del Sud Kivu, provincia del Congo orientale flagellata da oltre vent’anni da violenze e instabilità. I
suoi notiziari televisivi e radiofonici sono trasmessi nel raggio di 30 chilometri e raggiungono anche i villaggi della foresta infestata da banditi e milizie armate, dove vivono le comunità più isolate e vulnerabili. Attraverso i suoi microfoni vengono diffuse le voci delle donne vittime di stupri, dei sindacalisti, dagli attivisti, dei rappresentanti delle comunità di base, degli oppositori, degli esponenti della società civile. Voci che animano il dibattito, forniscono informazioni utili e di servizio pubblico (durante la pandemia si sono spiegate le norme anti-contagio), contrastano il tribalismo, mobilitano la popolazione… denunciano i soprusi, le scandalose sperequazioni economiche, il traffico illegale dei minerali, i privilegi dell’élite e la corruzione dilagante (il che rende l’emittente – al tempo stesso – molto popolare e molto fastidiosa: una spina nel fianco dei governanti). Il Premio contribuirà tra l’altro a riparare i danni causati da un incendio che poche settimane fa ha devastato la sede di RTVGL.

Halima Oulami (Marocco)


Halima Oulami, nata a Marrakech nel 1975, ha sempre vissuto nel quartiere di Sidi Youssef Ben Ali, quartiere “difficile” alla periferia della città. Qui si è fatta conoscere per le sue molteplici iniziative per l’emancipazione femminile e le sue battaglie contro una certa politica e cultura maschilista. Halima, sensibile ai temi sociali e alla condizione delle donne, nel 2003 fonda l’Associazione “El Amane pour la femme et l’enfant” che rivolge la sua attenzione alla popolazione più vulnerabile, supportando, fino ad oggi, più di 10.000 donne. Tra i progetti dell’Associazione ci sono centri di ascolto per le donne e dal 2011, nella regione di Marrakech, un centro per ragazze madri o vittime di violenza.

L’associazione inoltre organizza corsi di alfabetizzazione e di formazione professionale, oltre a corsi di francese e inglese. Un altro ambito dell’Associazione è il finanziamento di progetti di
microimprenditoria, sempre femminile. Anche nell’ambito medico l’Associazione ha svolto, dal 2009, un’importante azione di informazione e prevenzione riguardo a temi delicati come la trasmissione dell’HIV e la contraccezione, con numerose caravanes médicales. Infine l’entusiasmo di Halima ha portato le donne a far sentire la loro voce con la creazione di una stazione radiofonica all’interno del quartiere Sidi Youssef Ben Ali: radio comunitaria nata per diffondere la conoscenza dei diritti delle donne. Infine, nel marzo 2013, l’Associazione è riuscita ad aprire, sempre nel quartiere Sidi Youssef Ben Ali, un caffè letterario gestito dalle donne del centro di ascolto, dove accanto ai servizi tradizionali di un caffè, si può consultare la collezione di libri sui temi di diritti delle donne, studiare in una sala lettura, e comperare oggetti artigianali prodotti dalle donne.

I CANDIDATI AL PREMIO

BREVE PRESENTAZIONE DEI CANDIDATI ALLA PRIMA EDIZIONE DEL PREMIO

1) Candidata: Faduma Mohamud Dirie

Data di nascita: 17 Aprile 1962

Luogo di nascita: Baidoa

Nazionalità: Somala

Attività: formatrice e referente di tre centri dell’infanzia a Galkacyo. Dopo ventisette anni in Italia, Faduma torna in Somalia come volontaria per lavorare ad un campo profughi interni a Burao e organizza una scuola materna  in due campi profughi nei pressi di Galkacyo per bambini da 5 a 8 anni. Prima dell’apertura dei centri, Faduma ha formato alcune giovani donne e uomini al ruolo di educatori all’interno del centri. I centro ospitano 200 bambini e sono fondamentali per le famiglie. Visto il successo dell’iniziativa la direttrice del centro di Galkacyo ha proposto a Faduma di stendere un ulteriore progetto per aprire un centro per l’infanzia a Galkacyo e monitorare l’attività negli altri due centri. Attualmente Faduma assiste e sostiene 40 ragazzini che partecipano agli esami per ottenere il Diploma della terza media.  L’obbiettivo alla candidatura e l’eventuale vincita del primo premio è cruciale perché Faduma dedicherà l’intera somma vinta per sostenere l’iscrizione e la retta scolastica (almeno per il primo anno) a coloro che vogliono continuare sia la Scuola Superiore sia un percorso formativo/lavorativo.

2) Candidato: Nandouhard Akueson

Data di nascita: 28 giugno 1969

Luogo di nascita: Gran Bassam

Nazionalità: ivoriana

Attività:insegnante e direttore degli studi nelle classi serali a Grand Bassam; tali corsi  sono fondamentali soprattutto per gli adolescenti espulsi dal normale sistema scolastico. Dal 1997 ricopre il duplice ruolo di professore di storia, geografia e direttore pedagogico. Lavora a tempo pieno nella ONG Abel Community e ha ricoperto la carica di PEER EDUCATOR TRAINER nell’ambito di un progetto per combattere la malaria. Si è inoltre occupato di organizzare attività di intrattenimento (sport, cinema, laboratori musicali, spettacoli) per la comunità di Gran Bassam durante le numerose crisi in Costa d’Avorio. E’ un costruttore di pace: ogni anno organizza un concerto di cristiani e musulmani per commemorare l’attentato islamista del 2016. Sua è anche l’iniziativa di salvaguardare il patrimonio culturale dell’Africa. Difende l’ambiente naturale dell’arcipelago di Ehotilé ad Assinie, con particolare riguardo alle mangrovie. Imortante è anche la sua attività di storico: ogni 24 dicembre organizza un evento per commemorare la marcia per l’indipendenza delle donne ivoriane. Infine è scrittore: autore dell’ unico libro che racconta la storia di Bassam, città patrimonio dell’Unesco.

3) Candidato: Paul Crescent Beninga

Data di nascita: 6 febbraio 1989       

Luogo di nascita: Bangui

Nazionalità: centrafricana 

Attività: Attivista per la pace e i diritti civili, cooperante, professore all’Università Cattolica dell’Africa Centrale, esponente di spicco della società civile centrafrica, portavoce del Groupe de Travail de la Société Civile (GTSC) sur la résolution des conflits, la consolidation de la paix et le controle citoyen de l’action publique, movimento associativo creato a Bangui nel 2013 in seguito allo scoppio della crisi politica e militare della Repubblica  Centrafrica. GTSC è una piattaforma che riunisce i membri di associazioni, ONG, Reti di gruppi informali, il cui obiettivo è fare in modo che la voce del popolo centrafricano sia presa in considerazione nell’ambito del processo di risoluzione del conflitto. GTSC organizza campagne di informazione e di sensibilizzazione, manifestazioni e altre forme di mobilitazione, seminari sulle emergenze sociali e problemi politici del Centrafrica ed elabora strategie di risoluzione dei conflitti. Nell’aprile del 2019, Beninga lancia una manifestazione per denunciare la mancanza d’acqua a Bangui. La protesta viene vietata e Beninga viene messo in prigione per quattro giorni. La mobilitazione per la sua liberazione convince il Governo a costruire centinaia di pozzi e far fronte così alla penuria d’acqua. Nel 2020 Beninga denuncia l’inquinamento provocato da sostanze chimiche sversate nei fiumi da una società cinese impegnata nell’estrazione dell’oro, costringendola a sospendere le sue attività illegali. Convinto che la salvezza del popolo centrafricano passi attraverso l’educazione, nel 2021 vorrebbe lanciare un istituto di istruzione privato chiamato Istituto Centroafricano di Scienze Sociali e Management.

4) Candidato: Barthelemy Mwanza Ngane

Data di nascita: 6 Luglio 1993

Luogo di nascita: Repubblica Democratica del Congo

Nazionalità: rifugiato congolese in Zimbabwe

Attività: rifugiato congolese nel campo profughi di Tongogara, ha lasciato il suo paese d’origine nel 2012 a causa della guerra. Sta ottenendo un diploma di giornalismo e di studi di comunicazione. Attualmente è co-chair del Global Youth Advisory Council dell’UNHCR e per l’UNHCR è anche Protection Monitor ad Harare.

In qualità di sostenitore della protezione dei bambini e della violenza di genere, Barthelemy lavora con la Rete regionale dei bambini e dei giovani (RNCYPT). A questo scopo ha aperto un blog per evidenziare le attività nel campo profughi di Tongogara. E’ molto attivo nel promuovere il ruolo degli uomini nella lotta alla violenza di genere, ha facilitato il progetto UNHCR Engaging Men and Boys Through Accountable Practices (EMAP) che cerca di coinvolgere uomini e ragazzi nella lotta alle cause della disuguaglianza di genere e della violenza di genere nel campo profughi di Tongogara. Ha condotto una serie di workshop di formazione intensiva su come costruire una comunità libera dalla violenza.

5) Candidato: Temesgen Awoke

Data di nascita: 17 agosto 1998        

Luogo di nascita:  Shashamane

Nazionalità: etiope

Attività: assistente coordinatore GMA Napoli. Legato alle tradizioni locali, sostiene con forza di argomentazioni le sue idee aprendosi però all’altro e approfondendo qualsiasi tematica. Questa sua dote di intermediazione culturale facilita il dialogo tra l’ong GMA Napoli e gli interlocutori locali, che siano responsabili religiosi o non, istituzioni e ragazzi. Si è da poco laureato nell’università statale di Gondar in Ingegneria Civile ed è  referente per i progetti del GMA napoli localmente. La sua attività si svolge tra le città di Addis, Shashamane, Meki e Hosanna. Temesgen documenta, segue, coordina, riporta alla ong GMA le attività svolte a favore di donne e minori in difficoltà (www.gmanapoli.org per conoscere nel dettaglio i progetti) per sopperire a bisogni di ISTRUZIONE, ACCOGLIENZA in case protette, FORMAZIONE, INFRASTRUTTURE (costruzione di aule scolastiche, approvvigionamento acqua). Considerando il contesto particolare con difficoltà previste e impreviste, Temesgen riesce, con RESILIENZA e capacità, ad identificare le problematiche e proporre soluzioni.

6) Candidato: Gawaar Nger

Data di nascita: 25 Luglio 1996        

Luogo di nascita: Sud Sudan

Nazionalità: rifugiato sud sudanese in Zimbabwe

Attività: Nel 2020 è stato tra 23 giovani formati al giornalismo da Citizen Child Zimbabwe, corso organizzato da Terres Des Hommes. Nel campo profughi dove vive raccoglie i problemi che la comunità deve affrontare e gestisce varie attività, spesso legate alla conservazione dell’ambiente. Consapevole dei pericoli legati al surriscaldamento globale, ha iniziato a sensibilizzare la sua comunità e con una “sua” piccola squadra ha guidato i giovani a piantare alberi e pulire i quartieri.

7) Candidata: Kasha Jacqueline Nabagesera

Data di nascita: 12 aprile 1980         

Luogo di nascita: Kampala

Nazionalità: ugandese

Attività: Attivista Lgbt, militante lesbica, si batte contro le discriminazioni di cui sono vittime omosessuali e trans in Uganda, nazione dove l’omosessualità è punita con il carcere. A causa del suo orientamento sessuale ha subito nella vita discriminazioni e soprusi di ogni tipo: è stata sospesa da scuola, derisa e isolata dai coetanei, espulsa dall’università, minacciata di morte, picchiata dalla polizia, relegata ai margini della vita sociale.  Nel 2010 la rivista ugandese Rolling Stone pubblica i nomi e gli indirizzi dei “100 omosessuali più in vista” con il titolo “Hang them” – cioè “Impiccateli” – e Kasha è tra questi con il suo amico attivista David Kato, che verrà ucciso in casa dopo aver, con Kasha, fatto causa alla rivista. Anziché fuggireall’estero, Kasha decide di portare avanti la sua battaglia fondando l’ong Freedom and Roam Uganda: la più importante organizzazione di difesa dei diritti di gay e lesbiche. Nel 2014 nel parlamento ugandese si discute una legge che intende punire l’omosessualità con l’ergastolo e la pena di morte, ma Kasha e dieci attivisti presentano un ricorso alla Corte Costituzionale facendola annullare per vizi di forma. Nel 2014 Kasha organizza il primo Pride in Uganda e crea Kuchutimes (www.kuchutimes.com), una piattaforma informativa sulle problematiche che riguardano il mondo LGBT. Nel 2015 leè stato assegnato il Right Livelihood Award, il cosiddetto “Nobel per la Pace alternativo”, e il settimanale Time le ha dedicato la copertina. È stata invitata dall’ONU a Ginevra e New York per testimoniare la situazione delle persone LGBTI in Uganda. Cambia casa di continuo, per il rischio di essere uccisa.

8) Candidata: Candidata: Mariama Bundu

Data di nascita: 14 Novembre1986

Luogo di nascita: Freetown, Sierra Leone

Nazionalità: Sierra Leone

Attività: Mariama Bundu è la direttrice e fondatrice dell ong Wag-Caim che ha come scopo quello di aiutare le persone (soprattutto donne e minori) emigrate in alcuni paesi arabi come Kuwait, Libia, Oman, Libano che, invece del lavoro, hanno trovato sfruttamento e condizioni di schiavitù, esperienza che Mariama ha provato sulla sua pelle. Per interrompere un fenomeno nascosto, ma purtroppo rilevante, Mariama Bundu ha iniziato dal gennaio del 2019 ad offrire un supporto a varie ragazze e donne vittime della tratta illegale di esseri umani. La sua attività si svolge anche  attraverso la comunicazione sui media locali, soprattutto in programmi radio (fra i più ascoltati nelle aree rurali) e attività specifiche per le scuole, dove viene raccontata l’esperienza di persone vittime della tratta e vengono date indicazioni su come riconoscere eventuali truffe. I beneficiari sono da un lato le vittime della tratta rientrate nel paese che presentano spesso gravi difficoltà psicologiche e bisogni legati al reinserimento nella società e all’autonomia economica, dall’altro ragazze e donne potenziali vittime della tratta, specialmente in aree rurali o periurbane.

9) Candidato: Joyce Muramba

Data di nascita: 1968

Luogo di nascita: Kilifi

Nazionalità: Keniota

Attività: Joyce, madre di 7 figli, non ha studiato, parla esclusivamente kiswahili ma ha capito che le mangrovie sono l’unica grande risorsa della sua terra e della sua gente. Nel 1994 ha fondato un’associazione al femminile per occuparsi di riforestazione e di conservazione. A Dabaso, alla periferia delle zone turistiche più rinomate del paese, l’oasi naturalistica del Mida Creek è da anni messa in pericolo dalla civilizzazione quindi con il marito ha aperto un piccolo ristorante su palafitte che, con l’aiuto di donazioni locali e stranieri, è diventato un punto di riferimento anche per turisti alternativi.  Grazie ai proventi del ristorante ha avviato una serra per allevamento di granchi e ripopolato di ostriche la zona, dando lavoro a centinaia di pescatori che oggi possono avere introiti e hanno capito il perché sia così importante l’ecosistema del Mida Creek. Per la sua attività allo stesso tempo sociale e di tutela dell’ambiente, ha ricevuto nel 2019 il Premio “Conservazionista dell’Anno” da parte della KAWT (Kenya Association of Women in Tourism) e del Governo della Contea di Kilifi, Kenya.

10) Candidato: Fammyy Mikindo

Data di nascita: 3 marzo 1973          

Luogo di nascita: Bukavu

Nazionalità: congolese

Attività: Giornalista con più di vent’anni di esperienza, è direttore di Radio Téle-Vision des Grands Lacs, emittente comunitaria, tra le poche antenne indipendenti del Sud Kivu, provincia del Congo orientale flagellata da oltre vent’anni da violenze e instabilità. I suoi notiziari televisivi e radiofonici sono trasmessi nel raggio di 30 chilometri e raggiungono anche i villaggi della foresta infestata da banditi e milizie armate, dove vivono le comunità più isolate e vulnerabili. Attraverso i suoi microfoni vengono le voci delle donne vittime di stupri, dei sindacalisti, dagli attivisti, deirappresentanti delle comunità di base, degli oppositori, degli esponenti della società civile. Voci che animano il dibattito, forniscono informazioni utili e di servizio pubblico (durante la pandemia si sono spiegate le norme anti-contagio), contrastano il tribalismo, mobilitano la popolazione… denunciano i soprusi, le scandalose sperequazioni economiche, il traffico illegale dei minerali, i privilegi dell’élite e la corruzione dilagante. Nella redazione di Rtvgl lavorano dodici cronisti, ma solo la metà è stipendiato (grazie alla pubblicità e al sostegno degli ascoltatori). Malgrado i suoi poveri mezzi disponibili, Rtvgl gode di prestigio e credibilità, perché contrasta la propaganda deipotenti, il che la rende – al tempo stesso – molto popolare e molto fastidiosa: una spina nel fianco dei governanti.

11) Candidato: Karounga Camara

Data di nascita: 24 Novembre1972

Luogo di nascita: Kaffrine, Senegal

Nazionalità: Senegalese

Attività: Fondatore della rete Ndari che aiuta migranti di ritorno ad avviare attività nel proprio Paese. Ndari ha collaborato con le Ong Lvia e Link nel 2007 per la carovana Redemption Song, una carovana che ha attraversato tutto il Senegal per sensibilizzare più di 5000 giovani sui rischi dell’immigrazione irregolare verso l’Europa. Inoltre ha fino ad ora formato più di 300 “migranti di ritorno”. Autore di un testo intitolato: “Osare il ritorno”, partecipa attivamente a molti progetti di sviluppo, di formazione, di sensibilizzazione, di assistenza con la cooperazione internazionale.  

12) Candidata: Akello Stella Rose

Data di nascita: 18 Giugno1956

Luogo di nascita: Panyango Padhoch Jukal, Uganda

Nazionalità: Ugandese

Attività: infermiera qualificata, dopo varie esperienze professionali ricopre la qualifica di responsabile dell’OPD – out patient department – e viene destinata all’ospedale missionario fondato dai Comboniani nel 1959: il St. Luke di Angal. Prima si occupa della gestione degli ambulatori, poi del reparto femminile, della HIV/AIDS clinic ed infine ottiene la carica di Matron, cioè responsabile di tutto il personale infermieristico. Nel 2017 il pensionamento non ferma Sister Stella, che torna come volontaria ad assistere i pazienti HIV finché i responsabili dell’associazione no profit “Amici di Angal” la coinvolgono nella gestione dei “progetti sociali”, rivolti soprattutto al sostegno della fascia più debole e povera della popolazione. Il suo compito è quello di fare da tramite fra l’ospedale e la comunità per garantire cure e assistenza ai più bisognosi. Sister Stella svolge principalmente due tipi di attività: assistenza fisica, psicologica e spirituale – ai pazienti HIV e – ai malati, malati cronici o terminali che ogni giorno raggiungono l’ospedale St. Luke. Nel 2005 fonda assieme a Amici di Angal Onlus il progetto Food for AIDS patients.

13) Candidato: Jack Ochieng Matika

Data di nascita: 15 Aprile 1985        

Luogo di nascita: villaggio di Kakamega

Nazionalità: Keniano

Attività: Educatore di strada. Dopo un’infanzia piena di privazioni, unico maschio in una famiglia povera con il padre alcolizzato e sei sorelle, Jack ha incontrato Padre Kizito ed è riuscito ad avere un’istruzione. Dopo la scuola secondaria ha sviluppato una forte passione per l’ insegnamento ed è diventato maestro in una scuola elementare nel centro di riabilitazione per bambini di strada di Nairobi. Ha coinvolto, come educatore di strada, centinaia di giovani a cui è riuscito a cambiare la vita, aiutandoli anche ad uscire dalla dipendenza dalle droghe. Più dettagliatamente Jack è: supervisore del centro di riabilitazione fisioterapica per bambini e disabili; ideatore e responsabile di programmi per la mobilitazione e responsabilizzazione dei genitori della comunità; responsabile dei colloqui con i media per fare pressioni sul governo del Kenia riguardo ai diritti dei bambini di strada e di come sviluppare politiche per guidarli in sicurezza.

14) Candidato: Ivan Augusto Laranjeira

Data di nascita: 17 Gennaio 1984     

Luogo di nascita: Maputo

Nazionalità: Mozambico

Attività: Attivista civico contribuisce alla rigenerazione sociale e culturale di un vasto quartiere (Mafalala) di Maputo, finora noto solo per l’estremo disagio dei suoi abitanti. Membro fondatore di un’associazione, Iverca, che si occupa di Turismo, Cultura e Ambiente., dirige vari progetti per preservare, proteggere, promuovere il patrimonio culturale dello storico barrio: Mafalala Walking Tour, Festival Mafalala, Mafalala Artivismo, Biblioteca Comunitária di Mafalala, Museo  Mafalala… E’ inoltre coautore di un volume: “Mafalala: Memórias e Espaços de um Lugar” (Coimbra, 2016). Ha collaborato come commentatore residente al programma culturale di TVM2 – Galeria (2015) ed è membro delle reti: AFROINNOVA for the African Diaspora (Colombia|2016), ICOM – MOZAMBICO (Maputo|2017), OTHAMA – Platform for Arts and Culture (Mozambico | 2018), CREATIVE SOUTH, un network di spazi artistici creativi e collettivi.

15) Candidato: Halima Oulami

Data di nascita: 5/12/1975    

Luogo di nascita: Marrakech

Nazionalità: Marocchina

Attività: Halima Oulami è nata nel quartiere di Sidi Youssef Ben Ali, un quartiere degradato della periferia di Marrakech. Nel 2003 fonda l’Association El Amane pour le Développement de la Femme ponendosi come obiettivo la promozione dei diritti delle donne e la lotta contro la violenza domestica. Il campo d’intervento di El Amane include sia la città sia le zone rurali limitrofe, e si indirizza alla popolazione più vulnerabile. Dalla sua fondazione ad oggi l’Associazione ha supportato più di 10.000 donne provenienti dai quartieri urbani e rurali permettendo loro di conoscere i propri diritti. Dal 2011 è in funzione nella regione di Marrakech un centro di accoglienza per ragazze madri o vittime di violenza. L’associazione inoltre organizza corsi di alfabetizzazione e organizza vari corsi di formazione professionale e di finanziare progetti di microimprenditoria femminile. A partire dal 2009 l’associazione El Amane ha organizzato numerose caravanes médicales e la creazione di una stazione radiofonica all’interno del quartiere. Nel marzo 2013 El Amane ha inaugurato un caffè letterario.

16) Candidato: Emilia Miki

Data di nascita: 13 Novembre 1988 

Luogo di nascita: Bota

Nazionalità: Camerun

Attività: operatrice umanitaria, pacificatrice e filantropa, fondatrice della Denis Miki Foundation. Tra i numerosi progetti a cui partecipa ci sono i programmi del Country Coordinating Mechanism of the Global Fund per la malaria, la tubercolosi e l’HIV. Come imprenditrice sociale lavora per ridurre la povertà in Camerun attraverso l’emancipazione economica, tutoraggio e coaching. Attualmente facilita corsi di formazione per lo sviluppo delle capacità di donne e giovani con corsi di formazione e progetti per l’empowerment, programmi di sensibilizzazione della comunità e dello sviluppo rurale. I suoi progetti hanno toccato oltre 8 delle 10 regioni del Camerun nei settori della sanità, dell’istruzione, del contrasto alla violenza, della sicurezza alimentare, della promozione dei talenti e della creazione di ricchezza. Il suo lavoro ha avuto un impatto su oltre 35.000 giovani, comprese le ragazze e i giovani adolescenti. Ha ricevuto più di un premio, come Peacebuilder con Mediators Beyond Borders International USA. E’ coordinatrice delle Donne Leader Internazionali e Consulente Tecnico delle Donne del Sud Ovest e del Nord Ovest Task Force (SNWOT). Infine è stata classificata tra i 50 giovani camerunesi più influenti. E’ attrice e produttrice nell’industria cinematografica del Camerun.

17) Candidato: Lydia Anyango Opiyo

Data di nascita: 29 Ottobre 1990

Luogo di nascita: Syaya County

Nazionalità: Kenia

Attività: Fondatrice nel 2017 di Passion to Share Foundation, organizzazione che le permette di essere mentore per molte ragazze nel Kenya rurale e per le baraccopoli del Kenya. Ha avviato un programma di tutoraggio per bambini nati e che vivono con l’HIV. Il programma più recente è un centro di competenze nel cuore degli slum di Kibera.Inoltre è consulente, assistente sociale e responsabile orientamento degli studenti  che frequentano corsi professionali o universitari. Durante tutto il corso di studi (spesso in cittadine distanti da Nairobi) Lydia monitora ragazze e ragazzi che hanno bisogno di una guida ed anche di un controllo costanti.

I villaggi raggiunti da Lydia  in Kenya ed Uganda sono sconosciuti ai più e non ci sono organizzazioni internazionali che intervengano in aree remote e difficili.

18) Candidato: Melusi Simelane

Data di nascita: 17 Settembre 1990

Luogo di nascita: Swaziland

Nazionalità: Swaziland

Attività: Attivista per i diritti LGBT ha gestito dal 2014 al 2019tutte le piattaforme di comunicazione e pubblicità per la sensibilizzazione dei media sui temi LGBT, creando contenuti per piattaforme digitali e organizzando workshop. Ha inoltreorganizzato incontri e soprattutto è merito suo la prima attivazione di stand LGBT al Bushfire Festival dove si sono raccolti i fondi per l’evento inaugurale Eswatini Pride. Dal 2016 al 2018  Melusi scrive e conduce interviste, partecipa a workshop su salute e diritti sessuali. Nel marzo 2019 fonda la Eswatini Sexual and Gender Minorities, una piccola organizzazione con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sulla continua emarginazione che le persone con identità sessuali e di genere diverse affrontano senza alcuna protezione. Dal febbraio 2020 al gennaio 2021 lavora con il gruppo “Out and Proud” Sud Africa cercando strategie di comunicazione solide e collaborando con parternariati di organizzazioni internazionali.

19) Candidato: Komi Agbokou

Data di nascita: 21 ottobre 1975

Luogo di nascita: Abobo

Nazionalità: Togolese

Attività: Presidente del Comitato Direttivo della cooperativa CHOCOTOGO, la prima a trasformare il cacao togolese, specializzata nella lavorazione e valorizzazione delle fave di cacao della regione degli Altopiani. La cooperativa impiega 60 donne nel sito produttivo di Kpalimé (situato a 120 km da Lomé) e 15 giovani nel sito produttivo di Lomé. CHOCOTOGO ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui il primo premio come “Miglior giovane impresa nel 2015”, il premio “Giovane imprenditore agricolo” a Expo Milano nel 2015. La cooperativa è stata anche nominata “Success Story” della Francofonia nel 2016. Komi Agbokou è anche tesoriere del Consiglio Interprofessionale del Settore Caffè-Cacao del Togo. Lotta per stabilire un prezzo base che restituisca dignità ai coltivatori di cacao e che permetta loro di sfuggire alle condizioni di sfruttamento in cui spesso sono costrette dalle multinazionali del cioccolato.

20) Candidato: Bitania Lulu Berhanu

Data di nascita: Addis Abeba

Luogo di nascita: 5 Aprile 1994

Nazionalità: Etiope

Attività: attivista all’interno della sua comunità, focalizza il suo impegno nel dare voce ai giovani per spronare i suoi coetanei a diventare agenti di cambiamento. Già durante gli anni accademici all’Università di Addis Abeba ha contribuito alla creazione di numerose associazioni guidate dai giovani, come l’Alleanza Giovanile per la Leadership e lo Sviluppo in Africa (Youth Alliance for Leadership and Development in Africa) e all’organizzazione di corsi di formazione nazionali e internazionali, workshop ed eventi. Attualmente è la presidente del Parlamento Consultivo Giovanile (Youth Advisory Parliament) di Amref Health Africa Etiopia, organo che ha lo scopo di contribuire allo sviluppo di progetti di salute e benessere. Come giovane leader per il cambiamento, Bitania ha partecipato a vari incontri internazionali di alto livello dove, insieme ad altri attivisti, giovani politici, presidenti delle assemblee giovanili nazionali, ha discusso di temi come i cambiamenti climatici, la parità di genere, l’empowerment femminile e lo sviluppo del continente africano. Il suo impegno le è valso due importanti riconoscimenti internazionali, come ‘Personalità Femminile dell’anno’ (2015), nell’ambito degli Africa Youth Awards e come una dei ‘100 Giovani Africani più Influenti’ del 2016.